L’ostinazione del sindaco nel non rispettare le regole – parte 2

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Anche nell’ultimo consiglio comunale il sindaco Guida ha imposto quello stato di silenzio per il quale siamo rimasti l’unico comune dove il Sindaco non vuole consentire la diretta streaming benché il regolamento comunale lo preveda. A questo proposito abbiamo chiesto spiegazioni anche al prefetto, il quale ha confermato che lo streaming dipende dalla volontà del Sindaco. L’amministrazione aveva promesso l’adozione di un regolamento del quale, a distanza di un anno non si vede neanche l’ombra mentre, per qualsiasi altro evento organizzato dal comune viene effettuato lo streaming.
Probabilmente questa non volontà di trasmettere il consiglio nasce dal fatto di non voler rendere pubblici, e soprattutto non lasciare traccia documentata, degli atteggiamenti che questa amministrazione assume in sede di consiglio. I positanesi non se ne devono accorgere. Ecco allora che vogliono i consigli comunali, convocati ad orari improbabili dove gli unici presenti sono i soliti supporters che cantano le lodi dell’amministrazione e, soprattutto, insultano dal pubblico la minoranza nella speranza, vana, di zittirla.

I nostri concittadini devono sapere che nell’ultimo consiglio comunale abbiamo svelato l’ennesima operazione con la quale dietro un apparente regolamento per il corpo dei vigili urbani si sono poste le condizioni per rinnovare la carica dell’attuale comandante che non avrebbe il titolo accademico – laurea necessario per ricoprirlo.
Il fatto veramente sconcertante, che ha suscitato l’isterica reazione della maggioranza, è rappresentato dall’organizzazione di un sistema ideato da De Lucia e, naturalmente, confermato da Guida, per cui il medesimo personaggio è al tempo stesso responsabile dell’ufficio tecnico e comandante dei vigili.
Pertanto solo a Positano si assiste alla figura di un geometra che decide tutti i controlli e il rilascio dei titoli edilizi e contemporaneamente è titolare di funzioni di polizia giudiziaria per cui ha il potere di disporre della polizia giudiziaria tutte le volte che lo ritiene opportuno e conveniente. Questo eccentrico stato di fatto, si pone, tuttavia ,in contrasto con quanto decretato dall’ANAC in materia di anticorruzione con il provvedimento n. 19 del 10 giugno 2015 e quindi con quanto ribadito dalla giustizia amministrativa.

È stato contestato ai due sindaci protagonisti di questa vicenda l’illecità di questo stato di fatto e naturalmente non sono stati in grado di replicare perché vogliono garantire questo modello di funzionamento.

Contro simili prese di posizione che vanno in contrasto con la legge, e in questo caso, anche con le direttive dell’ANAC, il gruppo di minoranza intende ribellarsi, si ribellerà e non si fermerà fino a quando non vedrà ripristinato un modello di organizzazione aderente ai canoni di legittimità.

L’ostinazione del sindaco nel non rispettare le regole – parte 2