Consiglio Comunale del 30/12/2021

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Ieri, 30 dicembre 2021, si è tenuto l’ultimo Consiglio Comunale del 2021, convocato in seduta straordinaria, con all’ordine del giorno soli due argomenti oltre all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti.

Il Consiglio si è aperto con una comunicazione del sindaco a proposito dell’andamento dei contagi nel nostro paese, in aumento esponenziale. Non è bastata però neanche questa ritrovata emergenza a convincere il sindaco a dare seguito alle promesse di una trasmissione in streaming del consiglio comunale che permetterebbe a tutti, in sicurezza, di seguirne i lavori ed ormai le ragioni di questa segretezza sono evidenti a tutti: si vuole ridurre la possibilità di conoscenza dei positanesi.

Al secondo punto all’ordine del giorno troviamo:  “Revisione ordinaria delle partecipazioni ex art.20, D.Lgs. 19 agosto 2016 n.175, come modificato dal D.Lgs. 16 giugno 2017, n.100- Ricognizione partecipazioni possedute al 31.12.2020.”

L’articolo 20 del d. lgs. 19 agosto 2016, n. 175, “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica” (TUSP), prevede che, annualmente, entro il 31 dicembre, le amministrazioni pubbliche:

  1. effettuino, con proprio provvedimento, un’analisi dell’assetto complessivo delle società in cui detengono partecipazioni, dirette o indirette, predisponendo, ove ricorrano i presupposti di cui al comma 2 dello stesso art. 20, un piano di riassetto per la loro razionalizzazione, fusione o soppressione, anche mediante messa in liquidazione o cessione;
  1. approvino una relazione sull’attuazione delle misure previste nel piano di razionalizzazione adottato l’anno precedente.

Pubblichiamo l’elenco completo delle società dopo aver osservato che questi dati non sono stati opportunamente resi disponibili sul sito del Comune di Positano, nella sezione “amministrazione trasparente” così come previsto dal decreto trasparenza ,D.Lgs. 33/2013.  

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Per Su per Positano la partecipazione si realizza prioritariamente attraverso il rispetto degli obblighi di legge in tema di trasparenza.

Ogni cittadino, in accordo con le leggi che lo regolano, deve avere la possibilità di accesso a questi ed altri dati relativi all’attività amministrativa.

La pubblicazione manchevole, incompleta o comunque tardiva di molti atti è una caratteristica ricorrente della attività di questa amministrazione.

Dopo aver ricordato che non si tratta di una opzione, ma di un obbligo, abbiamo invitato a provvedere ad un tempestivo aggiornamento dei contenuti del sito ed in particolare della sezione “amministrazione trasparente” atteso che si registrano mancati aggiornamenti che durano, ormai da quasi sette anni e tutto ciò è in violazione di precisi obblighi di legge.

Abbiamo infine espresso parere contrario all’approvazione della delibera.

Al terzo ed ultimo ordine del giorno ci viene proposto: “Regolamento comunale per la disciplina del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico e di esposizione pubblicitaria. Approvazione modifiche

Questo argomento ha attirato la nostra attenzione all’esito di un’attenta lettura che ordinariamente facciamo dei loro atti che nascondono sempre “dettagli insidiosi”.

L’ennesima modifica del regolamento in questione incide su una precedente modifica proposta sempre al consiglio solo 8 mesi fa, ovvero lo scorso aprile.

Dunque quale urgenza ha determinato la necessità di effettuare delle modifiche?

Nella sommaria presentazione dell’argomento effettuata dal sindaco, si pone l’accento su alcuni passaggi modificati che ridefiniscono il “funzionario responsabile”(art.4)

Tuttavia non ci siamo lasciati distogliere dalla chiave di lettura proposta e nel nostro intervento di replica abbiamo posto l’accento sulla sospetta proposta di modifica dell’art.7, lettera E, del regolamento, che viene rubricato come occupazione permanente e, soprattutto, stabile del demanio comunale.

Tale modifica prevede che il rilascio di nuove concessioni temporanee, ma anche permanenti (stabili), per occupazione di suolo pubblico che prevedano la realizzazione di manufatti edilizi a carattere, appunto, stabile o stagionale proceda attraverso un parere preliminare del responsabile del patrimonio in merito alla possibilità di concedere il suolo pubblico rilasciato al competente servizio edilizia privata. Successivamente si procederà all’acquisizione di una deliberazione di giunta e al rilascio di un provvedimento definitivo da parte del funzionario responsabile, ma – ed in questo passaggio c’è la vera modifica che hanno introdotto– è stato espropriato il consiglio comunale, in modo tale da sottrargli il potere di rendere il nulla osta al rilascio della concessione di bene demaniali.

La maggioranza del consiglio comunale ha quindi deliberato, con il nostro voto fermo voto contrario, di trasferire le competenze in materia di concessioni, che la legge gli riserva, alla Giunta!

La ragioni di questo spostamento di competenza è chiara !

Se fosse rimasta la competenza al Consiglio che, si ripete, è imposta dalla Legge, avrebbero dovuto dar conto anche alla minoranza consigliare delle loro scelte di concedere o negare le concessioni demaniali invece, trasferendo la competenza alla Giunta, decidono in perfetta autonomia e solo a conti fatti si potrà conoscere a chi è stato concesso il beneficio o a chi è stato negato.

Ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo di togliere potere al consiglio comunale per poter sottrarre al confronto con i consiglieri un argomento tanto sensibile, anche sul piano economico, come quello per l’occupazione degli spazi pubblici.

C’è un problema.

Non tutto è concesso.

Come detto i regolamenti ideati da questa maggioranza non possono mai entrare in contrasto con la legge nazionale e tampoco con il Testo Unico degli Enti Locali che all’art.42, lettera L, riserva al consiglio comunale e non alla giunta la competenza esclusiva in materia di concessioni.

In risposta alla nostra contestazione che ha sottolineato l’ennesima violazione di legge operata da questa amministrazione, il sindaco ha prima affermato che “è sempre stato così” (il regolamento) e che è “la prassi”.

Sorpresi per la nostra scoperta hanno cercato un goffo riparo interpellando nell’ordine il Responsabile della Ragioneria, il Responsabile del Patrimonio e il sempre presente geometra Ponticorvo (non sappiamo in che veste). Di fronte all’evidente confusione ed alla scarsa conoscenza dell’argomento, abbiamo richiesto di ritirare la proposta di delibera.

Ci è stato solo concesso di poter mettere a verbale la nostra osservazione per poi procedere alla votazione. 3 voti contrari, quelli di noi consiglieri di minoranza e 7 voti a favore da parte di sindaco e consiglieri che non hanno neanche letto il testo della delibera.

Questa era una modifica che, evidentemente, gli stava molto a cuore!

Anche questa volta, non senza moniti e minacce, è calato il sipario su un momento triste della storia di questo paese, l’ennesimo nel quale, anziché realizzare il senso della democrazia attraverso il confronto, si preferisce ribadire che il consiglio comunale, con i suoi consiglieri di minoranza , ma anche con quelli di maggioranza, deve interferire il meno possibile con le ben definite dinamiche di potere.

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