Overtourism

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Il 2020, grazie alle immagini del nostro bel paese senza l’incessante sovraffollamento di visitatori “mordi e fuggi”,  ci ha portato a riflettere sulle devastanti conseguenze dell’overtourism, ipotizzando a soluzioni di ecosostenibilità e miglioramenti nell’offerta turistica.

Film, social media, crociere e voli low cost hanno creato una tipologia di turismo di massa che spesso non rispetta il luogo visitato, arrecando disagi all’ambiente ed ai residenti che vi abitano.

Foto by Tom Murray / Business Insider

Di conseguenza, riserve naturali, parchi archeologici, paesi e spiagge risultano logorati ed inquinati da orde di persone mentre il vero viaggiatore, il cliente affezionato e frequentatore assiduo tende ad allontanarsi per ricercare qualcosa di più autentico e tranquillo.

Oltre alla distruzione dell’ecosistema e dei microclima, vi sono altri importanti fattori da considerare: aumento dei rifiuti, traffico e malessere dei residenti sono le cause principali di quest’economia espansiva che non tutela la piccola imprenditoria, anzi la distrugge.

Già anni addietro si erano verificate situazioni di disagio nelle principali città d’arte italiane, ma nell’ultimo biennio questa realtà, che ci sembrava tanto lontana, ha cambiato la tipologia di accoglienza e di vivibilità in Costiera Amalfitana: lunghe file di auto e mini bus, case in affitto introvabili ed aumento dei prezzi per i beni di prima necessità spingono il residente a spostarsi altrove.

Inoltre, la costante presenza di migliaia di persone, ansiose di fare più cose nel più breve tempo possibile, apporta stress al lavoratore locale che in alcune situazioni sembra aver perso quel savoir-faire che, da sempre, ha caratterizzato la nostra bella costa.

Ma quali sono le possibili soluzioni all’overtoursim? Si può davvero contrastare tale fenomeno?

Nonostante le incertezze causate dal cambiamento epocale che stiamo vivendo e che ha stravolto le nostre abitudini, si sono ipotizzate strategie e suggerimenti per un turismo più giusto, più lento e soprattutto più vicino all’ambiente.

Bisognerebbe innanzitutto focalizzarsi su un piano turistico che non sia incentrato soltanto sulla promozione del territorio, ma che consideri altre varianti, come la destagionalizzazione, la creazione di itinerari nuovi e lontani dai circuiti più conosciuti, l’aumento dei servizi e delle infrastrutture delle località interessate.

Fondamentali risultano anche l’educazione del turista a rispettare il luogo visitato ed un coinvolgimento da parte delle istituzioni nella creazione di esperienze turistiche, coinvolgimento che vede residenti e piccola imprenditoria attivi nello sviluppo di tali esperienze. 

Non si possono avere certezze di come sarà il turismo Post-Covid ma ci auguriamo che ci possano essere cambiamenti che porteranno ad un turismo più sostenibile, un turismo nuovo ed eticamente diverso, volto ad una più equa distribuzione di turisti, alla tutela del territorio e di chi vi abita.

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