Le inevitabili conseguenze della raccolta dei rifiuti

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Quando due persone conoscono un segreto, non è più un segreto. Eppure a Positano questo non vale perché la prima regola che impariamo, sin da bambini, è che restare in silenzio è sempre più conveniente.

Così esiste una narrazione di Positano fatta di immagini da cartolina e gratitudine verso una natura che ci ha regalato un vero e proprio capitale e una prassi, sempre più esplicita e visibile, che non rispetta il valore del nostro territorio.

Il segreto che sta prepotentemente davanti ai nostri occhi, deve rimanere tale.

Uno dei tanti segreti che Positano cerca di nascondere è l’inefficienza del sistema di raccolta.
Una sorta di abitudine sbagliata che ci portiamo appresso, perché, ci dicono, diversamente non si può fare.
E così, giorno dopo giorno ci chiediamo come mai, mentre ci apprestiamo a conferire i rifiuti rispettando il calendario di raccolta, il nostro vicino continui a mettere fuori la busta sbagliata.
Il giorno seguente, dopo aver constatato che la busta sbagliata è stata ritirata ci chiediamo se abbiamo compreso correttamente le regole.

Infine capiamo: le regole non esistono perché nessuno è disponibile a farle rispettare.

Un giorno incontriamo il nostro vicino e chiediamo come mai non rispetti il calendario. Solo in quel momento scopriamo che la busta del vicino, in realtà,  appartiene a qualcun altro che vive qualche gradino più in basso, dove il servizio di raccolta non arriva. Si, il servizio di raccolta porta a porta non copre l’intero territorio.

Pensiamo che certamente le utenze che non possono usufruire del servizio abbiano ricevuto delle informazioni e che sicuramente sia stato indicato loro un punto di raccolta (che non sia la porta del nostro vicino).

Invece no, nessun punto di raccolta è autorizzato. Né a Montepertuso, né a Nocelle, né a Fornillo, né alla Spiaggia, né in nessun altro punto del paese. Il segreto è svelato.

È in questo modo che sorgono, negli angoli più (o meno) nascosti dei nostri vicoli, piccoli mucchi di buste che si alimentano giorno dopo giorno.
Vi si aggiungono, anche durante il giorno, il sacchetto del bagnante che non trova un cestino, la busta del proprietario della casa vacanze che deve preparare un arrivo, la coppetta di gelato abbandonata da un passante, la bustina con la cacca di cane appena raccolta e così via.

In alcuni punti del paese, addirittura, i rifiuti si accumulano in grandi quantità diventando dei veri e propri punti di conferimento tollerati, tanto che il servizio di ritiro viene riprogrammato anche fuori dagli orari per evitare che la spazzatura rimanga a vista tutto il giorno.

Così, mentre mettiamo fuori il nostro sacchetto nel posto giusto, nel momento esatto, perfettamente differenziato, ci domandiamo come quei mucchi di spazzatura vengano differenziati. Ne siamo certi: qualcuno dividerà sacchetto per sacchetto il multimateriale dall’indifferenziato e l’umido dal vetro, anche se ci sembra impossibile.

Facciamo uno sforzo per crederci anche dopo aver notato che le percentuali di differenziata calano drammaticamente anno dopo anno.

Da una analisi delle percentuali di differenziata si evince chiaramente che i volumi prodotti dalle attività commerciali e da quelle turistico ricettive incidono positivamente sul totale generale conferendo una grande quantità di rifiuti differenziati, specialmente nei mesi estivi.

Ma come conferiscono le attività? Negozi, ristoranti, alberghi possono conferire tutti i tipi di rifiuti, tutti i giorni, dalle 22 alle 2 del mattino, posizionando i sacchi o i bidoni fuori dalla porta delle loro sedi.

Ciò è vero per le attività che si trovano direttamente sulla strada, ma cosa fanno  quelle che invece sono posizionate altrove? Per queste attività il Comune di Positano non riesce a fornire il ritiro “porta a porta” ed il conferimento è regolato da “accordi non scritti” attraverso i quali si definisce il punto presso il quale si possono conferire i rifiuti.

Una grande zona grigia nella quale ai cittadini non viene data una risposta esatta alla domanda più banale: “Come posso conferire i miei rifiuti?”.

A qualcuno, si dice, piace il fatto che non ci sia una regola perché ciò permette di fare “ciò che si vuole”.

Il luogo simbolo di questa organizzazione balorda si trova proprio nel punto più famoso di Positano, al centro di quella cartolina che ancora tentiamo di rendere migliore con una falsa narrazione: i Galeoni.

Lungo la parte finale del rivo Mulini, subito prima che sbocchi nel mare della spiaggia Grande, si è creato negli anni, un punto di raccolta permanente. Il biglietto da visita per chi arriva e per chi parte, il luogo nel quale chi resta si identifica, è continuamente occupato da grandi quantità di spazzatura maleodorante. Com’è possibile?

Il gruppo di minoranza ha cercato di fare chiarezza con l’intento di trovare una soluzione.

Come tutti ben sappiamo si tratta di una situazione che si protrae da anni ed alla quale l’assessore in carica da 11 anni e attuale sindaco non ha saputo dare una risposta adeguata.

Nessun conferimento, a nessun orario sarebbe consentito nell’alveo del fiume.

Tuttavia per anni è stata “concessa” la possibilità di depositare in quel luogo i rifiuti alle attività della Spiaggia Grande, per evitare che rimanessero a vista in orari nei quali la spiaggia viene ancora frequentata.

Ancora una volta, la regola non scritta, prevederebbe, secondo i tecnici comunali, che il conferimento nel punto di raccolta abusivo e tollerato avvenga negli orari del “porta a porta” e cioè tra le 22 e le 2.

Ciò che succede davvero è che la spazzatura viene accumulata in quel luogo sin dalle prime ore del mattino, programmaticamente scandita dal ritmo delle attività delle spiagge.

Il cartone degli imballaggi ed il polistirolo della pescheria al mattino, l’umido dei ristoranti al pomeriggio, tutta la spazzatura degli stabilimenti balneari nel tardo pomeriggio, i mille piccoli sacchetti di indifferenziata dei negozi alla sera. Tutto buttato nel letto del fiume.

Anche in questo caso si cerca di tamponare la situazione effettuando ritiri straordinari sin dal pomeriggio, invece di comprendere le necessità delle attività situate in spiaggia e concordare con loro dei ritiri programmati per evitare gli accumuli.

Così anni di ritiri straordinari diventano un appuntamento fisso trasformando la “legge non scritta” e pure quella scritta in cumuli di spazzatura.

Ora che finalmente ci è data l’opportunità di raccontare i fatti , la verità emerge. Positano ha un sistema di raccolta che non risponde alle esigenze delle utenze, ma si adegua alle inevitabili conseguenze di un sistema che non funziona. Il tutto a spese del cittadino.

Quali soluzioni possiamo offrire per migliorare la raccolta?

Nel breve periodo, si potrebbe cominciare a rendere ufficiali e quindi a comunicare i ritiri eccezionali ai cittadini ed alle attività che non possono usufruire del servizio di ritiro “porta a porta”.

È necessario intensificare i controlli perché gli appuntamenti siano rispettati e nessun rifiuto venga abbandonato.

Si offre ora l’opportunità di elaborare una nuovo progetto che possa rispondere alle reali esigenze del paese, con la scadenza dell’attuale incarico dell’Igiene Urbana e l’avvicinarsi di un nuovo bando per l’affidamento dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani.

L’amministrazione saprà cogliere questa occasione?

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